Cos'hanno in comune il papà di "E. T." Steven Spielberg e il creatore di "Seven" David Fincher? Un video creato da Michael Bryant prova a darci la risposta, trovando tre punti che dovrebbero legare i due rinomati cineasti
Due tra i registi hollywoodiani più celebri del panorama messi a confronto. Da una parte, l'imperatore Steven Spielberg; dall'altra, David Fincher. Cosa potrebbero avere in comune due registi apparentemente così diversi fra loro? Prova a darci la risposta Michael Bryant, che ha pubblicato un video su Vimeo spiegando, secondo lui, gli elementi che legano questi due cineasti.
Una prima cosa che fa notare l'autore del filmato è il forte uso espressivo che i due fanno dei volti. Sia Spielberg che Fincher, infatti, avrebbero ampiamente dimostrato di essere dei grandi amanti dei primi piani, cogliendo spesso, sui visi dei loro attori, una grande potenza evocativa capace d'esprimere fortemente mood e atmosfere, sentimenti ed emozioni. Insomma, attimi in cui a contare è davvero soltanto il volto, la cui rilevante presenza finisce irrimediabilmente per cancellare l'eventuale contorno.
Secondo Bryant, poi, sia il papà di E. T. che il creatore di Seven avrebbero una predilizione per i lunghi movimenti di macchina che immergono lo spettatore nelle ambientazioni, talvolta sfociando nei pianisequenza. Quelli di Fincher, però, sono spesso più complessi se paragonati a quelli di Spielberg, in quanto travalicano i limiti dello spazio superando edifici, barriere e mura, portando dunque un effetto decisamente più videoclipparo.
Infine, anche l'ombra giocherebbe un forte punto in comune tra i due cineasti. Guardando le pellicole dei soggetti, infatti, è facile notare l'abbondanza di ombre da parte di entrambi, vuoi per creare una sensazione che riporta alle origini del cinema, vuoi per aumentare la tensione.
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Sono dunque questi i punti che legano Spielberg a Fincher? Per quanto rispettabile nelle sue intenzioni, in verità non è che il video di Bryant ci abbia poi convinto tantissimo. Quanti cineasti tentano di valorizzare i volti dei propri attori coi primi piani? Quanti usano regolarmente dei lunghi movimenti di macchina? Quanti ancora pongono attenzione alle ombre? Infiniti.
Che Fincher rimanga comunque un grande fan di Spielberg è un dato di fatto. Infatti, anni fa il cineasta rivelò al mondo i suoi film preferiti della storia del cinema, e oltre ad imprescindibili classici come Quarto potere di Orson Welles o 8½ di Federico Fellini, figurava anche Lo squalo.
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