Il regista di "Francofonia" ha tenuto una masterclass al Qumra in Qatar dove ha parlato dei suoi prossimi progetti
Dopo Francofonia: Il Louvre sotto occupazione è tempo per Alexsandr Sokurov di pensare al futuro. Proprio di questo si è parlato in occasione della sua ultima masterclass al Qumra, una serie di incontri con grandi registi organizzata dal Doha Film Institute del Qatar.
Il regista di Arca russa tornerà ancora una volta a parlare di Storia, elemento che ha sempre caratterizzato la sua filmografia. Ha infatti dichiarato a Screen che il suo prossimo lavoro sarà ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, ma la novità sta nel fatto che si tratterà di una commedia. Il cineasta parte dall’idea che la Germania debba continuare a ragionare sul suo passato perché l’oblio e la rivisitazione storica sono pericoli che stanno dietro l’angolo. Il passato non va preso alla leggera, soprattutto se nasconde fantasmi oscuri e complicati come il Nazismo.
“C’è stato un momento storico in cui Napoleone era considerato un criminale – ha detto il cineasta russo – in Russia si diceva che fosse vergognoso e disgustoso. Centinaia di migliaia di persone sono morte a causa sua, ma dopo un secolo ha smesso di essere considerato un criminale. Perché? Non pensate che sia importante riflettere su questo? Non credete che potrebbe succedere la stessa cosa con Hitler?”. Sono questi gli interrogativi con cui il regista ha cercato di smuovere le coscienze del suo pubblico ed è questa la premessa che sta alle spalle del suo prossimo progetto filmico.
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Non è la prima volta che Sokurov si occupa di Seconda Guerra Mondiale, momento storico che fa da sfondo anche al suo Moloch del 1999 in cui raccontava un Hitler inedito e privato. Il primo capitolo della tetralogia dedicata al potere – poi proseguita con Toro, Il Sole e Faust – mostrava infatti il lato più intimo del dittatore austriaco raccontando un week end in Baviera in compagnia della moglie Eva Braun e dei coniugi Goebbles.
“In futuro mi piacerebbe fare un film sul mondo islamico, perché amo gli esseri umani e la loro natura più di qualsiasi altra cosa e per questo voglio capire meglio la gente”. Non resta che aspettare pazientemente il prossimo film del maestro russo, autore di un cinema così dettagliato e ricercato, così splendente e così oscuro.
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