Ritratto di Redazione
Autore Redazione :: 12 Novembre 2014

Il divieto dell’uso di armi di scena nei film per il momento è scongiurato. La proroga del Governo permette l'uso di armi sui set fino al 31 dicembre 2015. Ma la soluzione del problema è solo rinviata

Armi sul set: Squadra Antimafia

Il problema del divieto d'uso delle armi di scena sui set cinematografici è stato temporaneamente risolto. Il Consiglio dei Ministri, infatti, ha affrontato la questione spinosa tramite l'emanazione di una nuova proroga, che sposta alla data del 31 dicembre 2015 i termini di scadenza per l'adeguamento tecnico delle armi di scena sui set da parte delle ditte fornitrici.

A sollecitare la promulgazione d'urgenza della proroga è stato lo stesso Ministro dell'Interno Angelino Alfano, il quale ha recepito le sollecitazioni di ANICA e APT che denunciavano l'impossibilità di procedere nella direzione di un adeguamento delle armi ad uso scenico seguendo le direttive delle circolari ministeriali emanate nel 2011 e 2012. Gli interventi sulle armi previsti nelle circolari infatti risulterebbero impraticabili per via del livello di complessità previsto, che non tiene conto, peraltro, delle effettive caratteristiche dei vari ordigni a cui applicare le modifiche.

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L'ANICA e l'APT hanno dato atto al Governo di avere considerato e accolto in modo repentino le richieste espresse a riguardo, ma ora sollecitano l'apertura di un tavolo tecnico nel quale lavorare alla risoluzione delle problematiche insite nella normativa vigente. Il punto è quello di riscrivere la normativa concernente i requisiti delle armi a uso scenico, per definire tecnicamente degli adeguamenti a cui sottoporre le armi stesse in modo che possano effettivamente essere attuati dagli artigiani specializzati, senza rinunciare alla sicurezza sul set.

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Se dunque le produzioni impegnate nello svolgimento di film d'azione possono tornare a girare senza il timore di incorrere in sequestri o blocchi forzati dell'attività, resta che la normativa in vigore è lacunosa e inapplicabile e andrebbe riscritta di sana pianta. Appianare il problema semplicemente con il ricorso a un escamotage come la proroga significa accettare che l'intera questione della normativa che regola l'uso e la custodia di armi non finalizzate all'impiego offensivo rimanga farraginosa e senza coerenza. Ad ogni modo, almeno fino alla fine del prossimo anno le case di produzione possono tirare un respiro di sollievo e proseguire le proprie riprese senza più patemi d'animo.

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