Emily Blunt potrebbe essere la nuova Mary Poppins

Il volto sorridente e paziente di Julie Andrews nei panni della bambinaia più famosa del mondo è una di quelle immagini che sono entrate a far parte dell’immaginario comune. Riferimenti a Mary Poppins, film Disney datato 1964, sono entrati a far parte del linguaggio comune, primo fra tutti la “borsa di Mary Poppins”. Non sarà quindi una posizione facile quella dell’attrice che verrà scelta come protagonista del sequel annunciato dalla Disney, dover essere all’altezza di chi ci ha preceduto è sempre una faccenda spinosa.

La regia del nuovo film è stata affidata a Rob Marshall, premio Oscar per Chicago e regista di Into The Woods dove ha avuto modo di lavorare con Emily Blunt. Sarebbe proprio quest’ultima l’attrice che ha più possibilità di diventare la signorina Poppins: ha dimostrato in più occasioni di saper cantare (e la componente musicale in Mary Poppins è di vitale importanza) ed ha una buona intesa con il regista.

C’è però un dettaglio che la potrebbe escludere dalla corsa al ruolo di protagonista, perché proprio nel gennaio 2016 Emily Blunt ha annunciato di essere in attesa del secondo figlio: la gravidanza potrebbe coincidere con la lavorazione del film e questo obbligherebbe la Disney a guardarsi intorno. Un nome che era stato fatto prima di quello dell’attrice di Edge of tomorrow era Anne Hathaway, volto che senza dubbio si presterebbe positivamente al personaggio che fu di Julie Andrews.

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La sceneggiatura sarà curata da David Magee (Neverland, Vita di Pi) il quale prenderà come punto di partenza i romanzi scritti da P.L. Travers; non tutti infatti sanno che Mary Poppins è un personaggio di matrice letteraria e che il film venne tratto dal primo romanzo edito nel 1934. Il sequel sarà ambientato circa vent’anni dopo il suo precessore, Londra infatti sarà alle prese con la grande Depressione. Ad essere bambini però saranno questa volta i figli di Michael Banks, il bambino che nel 1964 era interpretato da Matthew Garber, attore morto giovanissimo nel 1977.

Si tratta in gran parte di un’operazione di mercato, ma l’idea di tornare a vedere Mary Poppins volare sui tetti di Londra è pur sempre emozionante.