Jean-Pierre e Luc Dardenne, i fratelli che hanno ridato al Belgio un posto nel cinema internazionale, bruciano le tappe e sono pronti ad avviare i lavori di "La fille inconnue". Protagonista sarà la francese Adèle Haenel
Dopo il successo di uno dei loro migliori film Due giorni, una notte (2014), presentato a Cannes e incentrato sulle conseguenze che la crisi economica di questo decennio ha portato nella vita delle persone comuni, di cui era protagonista Marion Cotillard, sembra proprio che il prossimo lavoro dei fratelli belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne arriverà molto prima del previsto. Generalmente, il loro ritmo produttivo, negli ultimi venti anni, è stato di un film ogni tre anni, ma stavolta sembra che i tempi si accorceranno lievemente, dato che i due registi e sceneggiatori hanno annunciato l’inizio dei lavori al prossimo La Fille inconnue ("La ragazza sconosciuta") per il prossimo autunno in Belgio. Secondo alcune indiscrezioni, l’obiettivo sarebbe quello di portarlo a Cannes nel 2016, kermesse che i fratelli conoscono molto bene.
Protagonista della prossima pellicola sarà la francese Adèle Haenel che nel film sarà Jenny, una ragazza che si rifiuta di rispondere a una donna sconosciuta che bussa alla sua porta e che qualche giorno dopo verrà ritrovata morta. Sconvolta dall’accaduto, Jenny inizierà le sue personali ricerche per scoprire l’identità di quella sconosciuta. Haenel ha di recente vinto ben due premi César (riconoscimento annuale assegnati alle migliori figure professionali del cinema francese), uno come migliore attrice non protagonista in Suzanne, l’altro come migliore attrice protagonista in The Fighters - Addestramento di vita.
[Leggi anche: Recensione di Due giorni, una notte | Il solito rigore dei Dardenne, ma più schematico]
I fratelli Dardenne, in patria, sono l’equivalente dei fratelli Coen per gli Stati Uniti e i Taviani per l’Italia. Entrambi sessantenni, costituiscono una delle coppie più impegnate del cinema europeo. In alcune recenti interviste hanno dichiarato: “Siamo cresciuti nella periferia industriale più plumbea della Vallonia, un posto pieno di povertà, senza né sole né effervescenze” ma grazie a loro il Belgio è tornato un paese dal cinema internazionale. Il loro cinema è spesso stato premiato per la qualità visiva e le tematiche efficaci e universali.
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