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Autore Erika Favaro :: 4 Aprile 2016

Per il secondo capitolo sulla lotta al narcotraffico tornano i protagonisti del primo film, Emily Blunt, Benicio Del Toro e Josh Brolin

Sicario

Sicario, il film del canadese Denis Villeneuve – regista di Prisoners – ha convinto in egual misura pubblico e critica. In molti hanno apprezzato la tensione con cui si raccontava la storia di Kate (Emily Blunt), giovane agente dell’FBI spedita in Messico per combattere i narcotrafficanti al confine con gli Stati Uniti.

Ebbene per chi ha amato la pellicola del regista de La donna che canta ci sono buone notizie: Sicario molto probabilmente avrà presto un secondo capitolo. Si dice infatti che i produttori Molly Smith, Trent e Thad Luckinbill siano in trattative con la Lionsgate per un sequel in cui il protagonista molto probabilmente sarà il personaggio interpretato da Benicio Del Toro nel primo film.  

I componenti del cast formato da Emily Blunt, Del Toro Josh Brolin si sono detti disponibili a tornare nei loro panni vista la positiva esperienza che hanno avuto sul set con Villeneuve il quale a dire il vero non è ancora stato confermato dalla produzione.

Nemmeno il nome dello sceneggiatore è ancora stato confermato, ma Taylor Sheridan – colui che ha scritto il primo film – ha già firmato una prima stesura del sequel.

Sicario raccontava appunto la storia di una giovane agente americana arruolata da due misteriose figure governative (Del Toro e Brolin) che la volevano nella loro squadra per una missione segreta contro i cartelli della droga che ogni giorno in Messico mietono vittime. Il film aveva ricevuto tre nomination all’ultima edizione degli Oscar, facendosi notare soprattutto per l’accuratezza tecnica, per la  fotografia di Roger Deakins, per la colonna sonora di Jóhann Jóhannsson e per il montaggio sonoro curato da Alan Robert Murray.

[Leggi anche: "Sicario" di Denis Villeneuve avrà un sequel incentrato sul personaggio di Benicio Del Toro]

Le stesse storie che Matthew Heineman raccontava in Cartel Land (film nominato come Miglior Documentario) eccole trasportate in un contesto di finzione. Ancora una volta la malavita e il traffico di droga offrono materiale alla settima arte, ancora una volta c’è il rischio che la realtà sia molto più spietata di quello che vediamo sul grande schermo. 

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