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Autore Fiaba Di Martino :: 14 Maggio 2015
Locandina di Mad Max: Fury Road

Recensione di Mad Max: Fury Road di George Miller con Tom Hardy e Charlize Theron: Un esplosivo capolavoro steampunk che non si ferma mai, pulsa come un nervo scoperto e porta agli estremi l'onnipotenza action

Mad Max: Fury Road è un film impressionante, da cui si esce storditi e sopraffatti. Un'esplosione di pulsioni e clangore, un nervo perennemente scoperto, un’esperienza di bombardamento audiovisivo che lascia incessantemente sbalorditi e gonfi di sovreccitato stordimento per la straordinarietà delle scene che si ammassano una dopo l’altra.
Il Max del titolo è, come da copione (e da trilogia originale), un sopravvissuto tormentato da fantasmi ostinati che si presentano come flash fisici e ostacolanti, un uomo fattosi puro istinto autoconservativo, che dell’eroismo e della gloria non sa che farsene. Max si ritrova in fuga insieme a un’Imperatrice ribelle - la dolente e granitica Furiosa -, un Figlio della Guerra (leggasi kamikaze) pazzo e inconsapevolmente disperato che desidera solo ascendere al Valhalla, e un grappolo di candide ma pugnaci giovani spose di un boss che ha plasmato la società e la scala gerarchica ponendo se stesso oltre il divino. 

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Mad Max: Fury Road tiene d'occhio la storia e i personaggi mentre ci scaraventa addosso la sua pelle bruciante: un'iperbole di onnipotenza action, che accelera il visivo esasperandone la sua materia ribollente, trasformandola in puro impulso (restare vivi) acceso di fulmicotone, fuoco, benzina, polvere da sparo, carni che esplodono di esautorazione in un film che è corpo vivo elettrico, senza pace senza respiro senza freni, un abisso dove non si smette mai di cadere a cento, a mille all'ora.

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Una favola post-rock steampunk, un mashup iconoclasta che ruzzola per accumulo furente di sovrumana potenza; una mitragliata negli occhi e nella testa, un roboante coacervo di folle invasamento schizzato e anarchico. Ma che non dimentica una solidità politica, la quale all'interno della spettacolarizzazione estremizzata da fine del mondo è rivendicata come baluardo contro l'apocalisse. Fremente è la lotta dei personaggi per la propria identità personale di esseri umani e non macchine possedute e manovrate. Non di burattini in mano a un dio che li fa saltare in aria e li sazia a suo piacimento. Una sopravvivenza al di là della mercificazione del consumo, dell'immaginario. Di persone prima che carne e oggetti: e in una pellicola del genere, è un urlo che risuona forte e chiaro.
Un atto senza precedenti, Mad Max: Fury Road, con un George Miller filma che come se ne andasse della sua vita, oltre che di quella dei personaggi, come se fosse l'ultima volta. Come se fosse la prima. 

Trailer di Mad Max: Fury Road

Voto della redazione: 

5

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