Recensione di The Nice Guys | Bang! Crash! Kaboom!
Recensione di The Nice Guys | Shane Black non abbandona la buddy follia di Kiss Kiss Bang Bang e torna a dirigere una action comedy esplosiva che dà vita a un universo di pornografia, corruzione, violenza e tanta comicità dall'estetica retrò
Fine anni '70. Los Angeles è una città in fermento, rancida e profondamente inquinata. C'è lo smog che lentamente uccide gli uccelli e intossica le persone, c'è l'exploit dell'industria pornografica che tra film sperimentali e giornaletti in mano ai preadolescenti si appresta a conquistare il mercato, c'è parecchia corruzione politica sulla pelle dei cittadini, ci sono le vecchie generazioni che si lamentano delle nuove e le nuove che sfottono le vecchie. Tra disco music, estetica kitsch e patinate luci al neon, Shane Black realizza un poliziesco che fa dello humour prepotente il suo punto forte, mettendo al centro del film le vicende di un duo di squilibrati mal assortiti che ben si sposa con la metropoli degradata che gli fa da sfondo.
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Azione, comicità, adrenalina! Presentato fuori concorso al 69º Festival di Cannes, The Nice Guys è uno di quei film da guardare tutto d'un fiato, assecondandone la narrazione frenetica, il ritmo costantemente incalzante, l'immediatezza dei dialoghi e l'umorismo tout court che arriva in modo schietto, senza artificiosità di sorta. Di rado nel panorama action si vede una pellicola così ben strutturata e in grado di riproporre la formula del buddy movie senza scadere nella sterilità dell'azione riempitiva, e la strana coppia formata da Ryan Gosling e Russell Crowe fa lo stesso effetto di una boccata d’aria dopo una lunga apnea.
L’elemento che più fa funzionare il film è proprio l'inadeguatezza dei due protagonisti rispetto al lavoro che si trovano a svolgere; il netto contrasto, che diventa quasi leitmotiv, tra la delicatezza della loro missione e la loro indole tutt'altro che lodevole: Holland March è un investigatore più incline alla truffa che al lavoro onesto, Jackson Healy è quello con i modi più diretti, ed è un vero professionista nel risolvere qualsiasi problema a suon di ossa rotte. Il perfetto esempio di antieroi dalla dubbia morale e dall'indubbia goffaggine alle prese con un caso di impatto nazionale, di quelli che andrebbero affrontati con la massima minuziosità e discrezione, modus operandi che decisamente non appartiene ai Nice Guys.
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Gli autori Shane Black e Anthony Bagarozzi sfidano il pubblico fin dall'incipit con sequenze esagerate e ai limiti del tragicomico, miscelando gag demenziali e una satira sottile allo humour slapstick, talmente spicciolo e inappropriato che se da una parte asseconda lo spettatore in cerca della risata facile, dall'altra rischia, in alcuni momenti, di far storcere il naso a chi si aspettava una comicità più elaborata. Tutto sommato però questa mixture di umorismo a più livelli si rivela adatta alla pellicola, e funziona, come funzionano i personaggi, tremendamente retrò e legati nel concept ad un'estetica a metà tra il pulp e il pop che richiama quasi uno stile fumettistico, perfettamente in linea con il valido cast, che oltre a quelle di Gosling e Crowe può contare anche sulle ottime interpretazioni del super villain Matt Bomer, la fredda e spietata Kim Basinger, la killer Yaya DaCosta e il sadico Beau Knapp.
Shane Black torna a sbattere in faccia al pubblico la sua regia autentica, schietta, che se con Kiss Kiss Bang Bang era già a livelli altissimi, dopo The Nice Guys diventa memorabile, come un pugno di Jackson Healy dritto in mezzo agli occhi.
Voto della redazione:
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