Credete alle nostre parole: molto spesso, capita che i migliori film horror siano proprio quelli che non vengono distribuiti (o che vengono distribuiti pochissimo) nelle sale italiane. Ecco alcuni titoli imperdibili
Credete alle nostre parole: molto spesso, capita che i migliori film horror siano proprio quelli che non vengono distribuiti (o che vengono distribuiti pochissimo) nelle sale italiane. Il problema è che dalle nostre parti i cinema credono solo in franchise da popcorn come potrebbero essere Saw e Paranormal Activity, ignorando tantissima di quella produzione più underground che, eppure, sono i titoli veramente imperdibili per tutti gli amanti del genere.
Il primo esempio che ci viene in mente? The Loved Ones, realizzato dall'australiano Sean Byrne nel 2009. In pratica, trattasi di un torture porn mescolato con frizzantezza al teen movie liceale: protagonista è Lola, giovane ragazza che rapisce a casa propria il tizio di cui è invaghita, ma solo per seviziarlo con irrefrenabile brutalità. E a scoppiare, oltre al putrido più grafico, è anche un umorismo straniante da rimanerci veramente incantati.
Contrariamente, Secuestrados di Miguel Angel Vivas non conosce proprio il significato della parola umorismo, scegliendo di virare dritto nella maniera più aggressiva possibile. In scena, una home invasion girata con un'agitazione nevrotica da togliere il fiato, tra virtuosi e letali pianosequenza alternati a split-screen che incollano i bulbi oculari allo schermo.
Ancora: recuperatevi assolutamente The Woman di Lucky McKee. Il nostro aveva già girato il piccolo cult May nel 2002, ma è nel 2011 che realizza quello che è forse la sua opera più conturbante. Al centro della narrazione, un uomo che decide di rinchiudere in cantina una selvaggia con l'intenzione di “civilizzarla”: ovviamente, però, saran guai amari per tutti.
[Leggi anche: I 10 migliori film horror dal 2000 a oggi secondo British Film Institute]
Infine, cambiando completamente continente, da godersi tutto d'un fiato è Three... Extremes, film composto da tre episodi girati, rispettivamente, da Fruit Chan, Park Chan-wook e Takashi Miike. A susseguirsi: dei ravioli al vapore con carne di feto; una sadica tortura a suon di macabro pianoforte; fantasmi siamesi e circensi; e tante altre diavolerie da incubo.
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