Guardando con attenzione uno dei più grandi successi di Quentin Tarantino, "Pulp Fiction", si noterà che esiste una sorta di macabro legame tra la morte e la toilette. Sembra assurdo? Seguite con attenzione questo video di "ScreenPrism"
Guardando con attenzione uno dei più grandi successi di Quentin Tarantino, Pulp Fiction, si noterà che esiste una sorta di macabro legame tra la morte e la toilette. Sembra assurdo? Eppure secondo ScreenPrism, che ha realizzato il video che potete vedere alla fine dell’articolo, il massiccio uso del simbolismo nel cinema e nei film di Tarantino nello specifico, andrebbe in questo caso ad incrociarsi con la metafora della mondanità portata al suo estremo, rappresentata appunto dalle toilette e dalla morte.
Si usa dire che nel cinema nulla può essere considerato simbolo fino a che non viene ripetuto almeno per tre volte, e in Pulp Fiction sono più di tre i momenti chiave che si verificano nei bagni. Secondo il video, ognuna di queste scene precede sistematicamente le morti principali che vedremo nel film, come in una sorta di schema.
Quello che Tarantino vuole evidenziare è il forte legame tra la già citata mondanità e la morte, e i bagni messi in scena dal regista rappresenterebbero una sorta di “isolamento finale”, essendo gli unici luoghi in cui i personaggi riescono a stare veramente da soli. Di conseguenza la morte va interpretata, sotto quest’ottica, come la “solitudine finale”.
Sappiamo che il simbolismo nel cinema è in grado di rivelare molti messaggi e piani di lettura nascosti in un film, ed è noto che Tarantino usi frequentemente una narrazione visiva studiata appositamente per trasmettere continui stimoli attraverso elementi o costruzioni sceniche che a primo impatto potrebbero passare inosservati. Non sembra quindi così assurda l’interpretazione di ScreenPrism, che potete trovare qua sotto nel dettaglio:
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