Ritratto di Marco Rovaris
Autore Marco Rovaris :: 5 Ottobre 2014

Il Museo Interattivo del Cinema (MIC), dal 15 ottobre al 5 novembre 2014, ospiterà una brillante rassegna multiculturale tramite Fondazione Cineteca Italiana. Il progetto include "Emigranti" di Franco Piavoli e "Nebraska" di Alexander Payne

Nebraska

Dal 15 ottobre al 5 novembre 2014, presso MIC – Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana presenta una rassegna cinematografica sui temi dell’intercultura che è parte essenziale del progetto “Il tempo dell'uomo: lavoro e no”, iniziativa intergenerazionale promossa da Fondazione Pirelli e dedicata alla Zona 9 di Milano, atta al coinvolgimento della popolazione residente in un percorso di riscoperta del territorio attraverso incontri, visite guidate, laboratori e momenti di formazione legati al linguaggio dell’arte cinematografica.

La rassegna proposta è connessa al tema ineludibile della trasformazione ed esplora il multiculturalismo odierno attraverso lo sguardo dei lavoratori e attraverso una rilettura della figura dell’anziano contemporaneo, con un focus sulla città di Milano. Le pellicole inserite in programma offrono dunque uno spunto sulle modalità in cui le diverse culture dialogano tra loro e i cambiamenti che questo confronto sollecita. Alcune proiezioni saranno introdotte e raccontate dai testimoni che hanno aderito al progetto.

Tra gli appuntamenti molti film di grande successo della stagione 2013/2014, come Nebraska del premio Oscar Alexander Payne, un piccolo gioiello in bianco e nero che riflette sulla natura complessa dei legami parentali e sulla evanescente sopravvivenza del passato nel presente. E se vivessimo tutti insieme?, bizzarra e divertente commedia sulla terza età. Un insolito naufrago nell'inquieto mare d'Oriente, commedia umanista che fonde il reale col surreale. Arrugas, poetico capolavoro di animazione di Ignacio Ferreras, che racconta le tenere e ironiche avventure di due anziani che stringono amicizia in una residenza geriatrica.

E ancora La mia classe di Daniele Gaglianone, interpretato magistralmente da Valerio Mastandrea, il paziente insegnante di 17 alunni provenienti da tutto il mondo, opera coraggiosa e di rara urgenza. Piccola patria, in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, in cui appare in tutta la sua evidenza il ritratto in nero di un'Italia che sta precipitando nell'abisso di un vuoto culturale incolmabile. La prima neve di Andrea Segre, che continua efficacemente la sua personale ricerca sul rapporto tra esseri umani e luoghi seguendo l'intrecciarsi delle vicende di un ragazzo di undici anni, sua madre e un ragazzo libico. A Simple Life di Ann Hui, un raffinato dramma che unisce due generazioni.

In programma anche opere restaurate da Fondazione Cineteca Italiana, come La compagnia dei matti di Mario Almirante, una bizzarra favola sul tema della vecchiaia che vanta la prima apparizione di Vittorio De Sica al cinema e che sarà proiettata con accompagnamento musicale dal vivo, e il rarissimo Milano o cara, cortometraggio documentario di Paolo Pillitteri che tratta dei cambiamenti dell'Italia del boom.

[Leggi anche: «Chi non ha musica in sé è atto al tradimento». Vittorio De Sica citava Shakespeare]

Si alterneranno anche documentari a tema come Emigranti di Franco Piavoli, sulla precarietà degli uomini in viaggio verso Milano e le sue promesse di lavoro, Giallo a Milano di Sergio Basso sulla Chinatown di Milano, e L’uomo sulla luna, opera del 2013 non ancora distribuita, ambientata invece nel cuore della Sardegna, dove un gruppo di anziane mescola antropologia e fiabe in un mondo atavico fatto di credenze e leggende.

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