Da Ozu a Fritz Lang, anche quest'anno la Berlinale propone sei grandi film del passato in versione restaurata
Si stanno avvicinando i freddi giorni della Berlinale, uno degli appuntamenti più attesi per gli amanti del cinema e dei festival. Giunto quest’anno alla 66ª edizione, il Festival di Berlino anche quest’anno in programma ha una retrospettiva dedicata ai grandi classici restaurati.
I titoli saranno sei di cui tedeschi e in cinque casi si parla di anteprime mondiali.
Anteprime perché, come nel caso di The road back di James Whale, il pubblico ha sempre potuto vedere una versione modificata e censurata dell’opera originale.
Tratto dall’omonimo romanzo di Erich Maria Remarque, The road back racconta il ritorno dal fronte da parte di tre soldati di fanteria durante la Prima Guerra Mondiale. Il film del 1937 dava uno spaccato scomodo della Germania post-bellica ed è per questo che nel 1939 la Universal rieditò la pellicola senza avvisare il regista. A Berlino sarà finalmente possibile vedere la versione originale del film che è stata conservata nella Library of Congress e restaurata grazie alla NBC Universal e a The Film Foundation di Martin Scorsese.
Il film semi-autobiografico di Heiner Carow, Arrivani i russi, arrivano i russi, ci porta invece agli ultimi due giorni del secondo conflitto mondiale. Il film sul nazi-fascismo privo di eroi antifascisti fu immediatamente vietato dalla Germania dell’Est, ma è pronto a tornare a Berlino dall’11 al 21 febbraio.
Ad essere omaggiato sarà anche il maestro del cinema giapponese Yasujiro Ozu con il suo Il tempo del raccolto del grano in cui si ricorda anche la bellissima Setsuko Hara, attrice molto amata da Ozu, morta nel settembre del 2015.
Sempre dalla cinematografia asiatica arriva Daughter of the Nile del taiwanese Huo Hsiao-hsien girato nel 1987.
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Città amara - Fat City, film americano del 1972 mostrerà invece Jeff Bridges in uno dei suoi primi ruoli; la pellicola è stata digitalizzata grazie alla tecnologia 4K della Sony.
Ad aprire la sezione però sarà uno dei padri del cinema tedesco, ovvero Fritz Lang con Destino, film muto del 1921.
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