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Autore Marco Rovaris :: 22 Marzo 2015

Il mondo del cinema e quello della moda trovano un nuovo punto di intersezione nel restauro digitale del classico da Oscar "Il giardino dei Finzi-Contini": il film di De Sica esce come nuovo dai laboratori di Bologna e Roma, per poi girare il mondo

Il giardino dei Finzi-Contini

Il giardino dei Finzi-Contini di Vittorio De Sica, vincitore del premio Oscar nel 1971 come Miglior Film Straniero, vedrà di nuovo la luce dopo un restauro digitale finanziato dal brand di moda Antony Morato in collaborazione con il gruppo Istituto Luce-Cinecittà e il magazine Vogue, che organizzano un'anteprima mondiale del film a Roma, prima di un lancio in tutto il mondo. Il restauro è avvenuto a opera del lab di Bologna L'immagine ritrovata e di Studio Cine di Roma, proprio nel settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz.

L'operazione di restauro, di certo molto prestigiosa e di un certo impatto sul mondo del cinema visto che si va a toccare un classico, è solo l'ultima collabrazione tra il mondo della moda e quello del cinema. Il film è tratto dal romanzo parzialmente autobiografico di Giorgio Bassani, che racconta di un'aristocratica famiglia ebrea che, dalla piacevole e pacifica realtà di Ferrara, viene catapultata, o meglio deportata, nei campi di concentramento nazisti. Alla proiezione e presentazione del 25 marzo alla Casa del Cinema saranno ospiti, tra gli altri, alcuni membri della famiglia De Sica, l'attore Lino Capolicchio - che recitava nel film - e Franca Sozzani, editor-in-chief di Vogue Italia.

Altri schermi che ospiteranno il film sono Film Forum, BFI, TIFF Cinematheque, Castro Theatre e un altro non precisato in Israele. 

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Ecco le parole del presidente di Antony Morato: “La cultura, lo stile e la passione per il bello sono valori intrinsechi della tradizione italiana. Cerchiamo ogni giorno, con il nostro lavoro, di farli nostri  e proiettarli nel futuro che vogliamo costruire. Da qui il nostro impegno nel restauro de Il giardino dei Finzi Contini, un film che fa parte del nostro patrimonio ma che è al tempo stesso modernissimo per contenuti, cura dell'immagine, stile ed è per noi un vero motivo di orgoglio poter contribuire a far sì che faccia parte del nostro futuro”.

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