SIC@SIC: i cortometraggi alla Settimana Internazionale della Critica

Da trentuno anni Sic vuole dire Settimana Internazionale della Critica, la sezione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica che propone opere di giovani talenti che hanno bisogno e diritto di emergere. Da quest’anno però l’acronimo Sic a Venezia vorrà dire anche Short Italian Cinema.

Proprio in questi giorni infatti è stato annunciato che alla normale programmazione di film si aggiungerà una sezione dedicata ai cortometraggi realizzati da giovani regista del cinema italiano.

 "Autrici e autori giovanissimi – spiega Giona A. Nazzaro, delegato generale della Settimana Internazionale della Critica - in grado di muoversi lungo tutto lo spettro espressivo del cinema contemporaneo. Finzione, documentario, film saggio, sperimentazione e oltre. Un panorama di possibilità entusiasmanti le cui uniche regole sono il talento e la creatività. Una scommessa che si offre sin da ora con una certezza: l’avere individuato oggi alcuni degli autori del cinema italiano di domani".

A patrocinare l’evento – che è stato chiamato  SIC@SIC – sarà un film di un maestro del nostro cinema che da sempre ha a cuore l’insegnamento e la trasmissione della settima arte. Parliamo di Marco Bellocchio che proprio nei primi giorni di settembre presenterà Pagliacci, un film realizzato da lui stesso con gli allievi del laboratorio Fare cinema di Bobbio, che si tiene ogni estate da 20 anni.

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I cortometraggi selezionati sono (rigorosamente in ordine alfabetico) Alice di Chiara Leonardi, Atlante 1783 di Maria Giovanna Cicciari, Colazione sull’erba di Edoardo Ferraro, dodici pagine di Riccardo Caruso, Roberto Tenace, Luigi Lombardi, Elisabetta Falanga, Era ieri di Valentina Pedicini, Notturno di Fatima Bianchi e Vanilla di Rossella Inglese.
L’evento può contare sulla collaborazione dell’Istituto Luce che in passato ha aiutato ad emergere alcuni registi che oggi sono guardati con più interesse all’interno del nostro panorama come Sydney Sibilia, Piero Messina, Laura Bispuri, Carlo Lavagna e Gabriele Mainetti.