C'è differenza tra educazione e intrattenimento e infatti l'attore porno non accetta che gli adolescenti apprendano il sesso attraverso i suoi film; per questo motivo promuove una petizione indirizzata al Ministro dell'Istruzione Giannini
Solitamente il nome di Rocco Siffedi genera risolini e ammiccamenti, dio solo sa quante volte il suo nome viene citato per la strada, negli uffici e nei salotti. Spesso si menziona il nome dell'attore porno per fare battute più o meno politicamente scorrette e questo perché in Italia il sesso è ancora un argomento che fa ridere, del quale ci si vergogna.
E proprio per questo il presente articolo non parlerà del prossimo film di Rocco Siffredi, si tratta di una cosa seria, perché l'Italia è – insieme a Cipro, Bulgaria, Lituania, Polonia, Romania e Regno Unito – l'unico paese dell'Unione Europea in cui non esiste l'educazione sessuale nelle scuole (oltre a tante altre materie che sarebbero molto importanti, vedi cinema). Per questo motivo Siffredi ha accettato di partecipare in prima persona a una campagna di sensibilizzazione rivolta non agli studenti, bensì al Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini.
Non è possibile che gli adolescenti italiani si informino attraverso il porno e l'attore ne è perfettamente consapevole; lui non fa educazione, fa intrattenimento, un aspetto che arriva solo in un secondo momento, quando si è acquisita consapevolezza.
Perché l'educazione alla sessualità non è una cosa da sottovalutare, insieme all'educazione all'affettività va a costruire la personalità dei futuri adulti esattamente come le altre sfere della vita umana.
Sul sito change.org si trova quindi la petizione Educazione sessuale nelle scuole! Ci metto la faccia e l'esperienza #cipensarocco che è possibile firmare online e condividere sui social in pochi clic.
[Leggi anche: La verità, vi prego, sulle scene di sesso]
“La pornografia dovrebbe essere intrattenimento, ma in mancanza di alternative è diventata uno strumento di apprendimento, soprattutto tra i giovani. Secondo voi è normale? - si chiede Rocco Siffredi nel testo indirizzato al Ministro - Il dialogo, l’ascolto, l’apertura mentale sui temi del sesso sono in Italia ancora lontani. Il sesso è in Italia ancora tabù, mentre in molti avrebbero bisogno di parlarne, aprirsi, essere ascoltati e ricevere risposte. Tanti giovani avrebbero voglia di soddisfare le proprie curiosità ma non sanno a chi rivolgersi”.
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