Un articolo anonimo sul quotidiano vicino alla Santa Sede recensisce negativamente il film di J.J. Abrams
Uno pensa che la stampa italiana non riesca a varcare i confini nazionali, e invece non è così. Ad esempio negli Stati Uniti ci leggono, o comunque c'è almeno una persona che per la precisione ha letto l'Osservatore romano, quotidiano del Vaticano, e poi ne ha scritto un articolo per Variety.
Ha fatto il giro del mondo la notizia che la testata vicina alla Santa Sede non abbia apprezzato l'ultimo capitolo della saga di Guerre stellari uscito nelle sale pochi giorni fa.
Con l'occasione purtroppo si riscontra una bruttissima abitudine diffusa nel giornalismo italiano ossia quella di non far firmare i pezzi con regolarità (a meno che non sia un grande nome, quello è ovvio). Infatti, non si sa chi sia l'autore dell'eloquente pezzo intitolato “Confuso e sfocato”, sicuramente uno spettatore rimasto deluso di fronte a Star Wars: Il risveglio della forza.
Nick Vivarelli – corrispondente americano per la nota rivista di cinema Variety – ha preso la palla al balzo e ha deciso di parlarne in un suo pezzo, come se il nuovo lavoro di J.J. Abrams fosse una sorta di opera intoccabile.
Effettivamente l'anonimo autore non si lascia intimidire dalla grandezza del titolo da recensire e si sente libero di criticare il film che in Italia sta riscuotendo un ottimo successo. “Il risveglio della forza sembra più un reboot che un sequel. Non un reboot di classe, però, come può essere il Batman di Nolan, ma un aggiornamento piegato alle mode del momento e a un pubblico più avvezzo allo schermo del computer che a quello delle sale cinematografiche”, commenta il giornalista italiano che come prima cosa non ha apprezzato la regia di Abrams considerata sciatta rispetto a quella di Lucas.
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Un altro aspetto sul quale, sempre secondo l'Osservatore romano, il settimo capitolo della saga ha fallito è quello della rappresentazione del male: "Darth Vader e soprattutto l’imperatore Palpatine sono stati due dei cattivi più efficaci del cinema americano di genere, capaci di trasmettere un genuino senso di malvagità, anche questo dal carattere davvero archetipico”, qualità andata perduta nel corso degli anni.
Ben venga lo scambio di opinioni, ben venga che il cinema torni a farci discutere.
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