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Autore Marco Rovaris :: 27 Gennaio 2015

La storia del ragazzo con la passione per lo skateboard arriva sul grande schermo grazie alla trasposizione di Andrea Molaioli: "Tutto per una ragazza" trova la sua ambientazione a Roma, tra il sogno della California e l'idolatria per Tony Hawk

Andrea Molaioli

Andrea Molaioli, conosciuto per La ragazza del lago Il gioiellino, porterà sul grande schermo il romanzo di Nick Hornby Tutto per una ragazza, edito in Italia nel 2008 da edizioni Guanda.

Il film ambienta il racconto di Hornby nella Roma di oggi. Come nel romanzo il protagonista è Samuele, un ragazzo di sedici anni con una grande passione per lo skateboard. Samuele passa le sue giornate con gli amici tra salti, evoluzioni e cadute, e coltiva un'amicizia tutta immaginaria con il suo eroe, Tony Hawk. Vorrebbe andare all'università, viaggiare, magari vivere in California. Vorrebbe soprattutto essere il primo della sua famiglia a non inciampare nell'errore di diventare genitore a sedici anni, come è capitato a sua mamma e a sua nonna. Ma è difficile sfuggire al singolare destino della sua famiglia.

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Scritto da Francesco Bruni, Ludovica Rampoldi e Andrea Molaioli, il film è prodotto dalla Indigo Film. Le riprese inizieranno in primavera, a Roma. Il casting si è appena aperto e per partecipare si può scrivere all'indirizzo email casting.tuttoperunaragazza@gmail.com.

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Il libro è stato un successo importante tra i giovani e il lavoro di ricerca dell'autore non è stato indifferente, anche se parte della fatica è stata l'introspezione personale, senza bisogno di plasmarsi su altri modelli di adolescente: "Tra quando ero adolescente io e adesso sono certamente cambiate delle cose e ne sono perfettamente consapevole, ma a mio modo di vedere non ne sono cambiate abbastanza da condizionarmi nel momento in cui ho deciso di scrivere questo libro. Il mio punto di partenza è stato quindi pensare al panico in cui sarei precipitato io se a quindici anni mi fossi trovato nell’imminenza di diventare padre. Non mi sono preoccupato di azzeccare lo slang e il linguaggio dei giovani, quello che per me è stato veramente importante nello scrivere questo libro sono stati i modelli emotivi, la logica e anche i sentimenti dei teenager moderni: è lì che mi sono maggiormente sforzato di capire. Però sono sempre partito da me stesso in quanto ritengo di essere stato un adolescente ragionevolmente medio, tipico. Poi però mi sono avvalso di appropriati 'consiglieri': mi sono accertato che i figli adolescenti dei miei amici, le mie nipoti e i miei nipoti leggessero il libro prima di mandarlo in stampa".

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