Fare un film con buoni dialoghi, da “Juno” a “The Social Network”, opere che dimostrano quanto le parole siano fondamentali all’interno di una sceneggiatura
Come fare un film con buoni dialoghi? Già scrivere una sceneggiatura non è un’impresa facile, figurarsi scrivere degli ottimi dialoghi… Ovviamente non si tratta solo di “saper scrivere”: far parlare due personaggi richiede una consapevolezza molto più ampia, che fa attenzione al ritmo, alla psicologia e ai silenzi. Come in tutte le cose sono però dei modi per affinare la tecnica e oggi vi proponiamo due video essay ("saggi") dedicati all’argomento.
Il primo è quello di Jack Nugent di Now You See It e si intitola proprio “Come dovrebbero parlare i personaggi?”.
Uno dei primi film citati è Viva le donne! (Footlight Parade), pellicola del 1933 che racconta la storia di un direttore di teatro che per resistere alla concorrenza dopo l’avvento dei film con il sonoro, si inventa degli stacchetti musicali ideati solo per le sale di proiezione. I dialoghi sono talmente ben fatti che è possibile seguire la storia tenendo gli occhi chiusi, un aspetto da non dare per scontato. Secondo l’autore del video una delle cose principali da evitare è essere didascalici. Spesso infatti si usano i dialoghi per dare più informazioni circa un personaggio, con il rischio però di risultare un po’ noiosi. Se parliamo di tecniche narrative è importante ricordare che c’è molta differenza tra il “dire qualcosa” e il rivelarlo, come insegna la breve scena tratta da Karate Kid 4. Tra esempi negativi e virtuosi si citano alcuni dei film meglio scritti degli ultimi anni come Juno e Little Miss Sunshine fino ad arrivare a Pulp Fiction.
Il secondo video (prodotto da Lewis Bond di Channel Criswell) si concentra invece esclusivamente su uno dei dialoghi più torrenziali e veloci di tutta la storia del cinema, quello che apre The Social Network di David Fincher.
[Leggi anche: Tre ingredienti per una buona sceneggiatura]
Due persone sedute ad un tavolo bevono una birra e discutono: non c’è situazione più drammaturgica e statica di questo, eppure la sceneggiatura dimostra che può perfettamente funzionare anche sul grande schermo. Infatti, ecco che in pochi minuti abbiamo capito perfettamente come sono caratterizzati i personaggi di Mark Zuckerberg e della ragazza (Rooney Mara) che lo sta lasciando. The Social Network però fa molto di più: scena dopo scena dimostra di avere dialoghi impeccabili, che attraggono l’attenzione dello spettatore e che non gli lasciano respiro.
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