Presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2015, "Mad Max: Fury Road" è il quarto tassello della saga firmata da George Miller celebre negli anni ottanta
Presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2015, Mad Max: Fury Road è il quarto tassello della saga firmata da George Miller celebre negli anni ottanta. Scegliendo ora come protagonista Tom Hardy a discapito di Mel Gibson, Miller realizza un film ipnotico e godereccio, capace di divertire lo spettatore lungo tutti i suoi minuti e sbalordendo il pubblico con sequenze mozzafiato. Mad Max: Fury Road, infatti, si avvale di una trama estremamente esile e a tratti ingenua, che però ha l'unico scopo di dare il via all'azione che si concentra in una sorta di unica gara automobilistica. Buoni contro cattivi, auto contro camion, tiranni contro plebei. Un inseguimento lunghissimo simile ad un’attrazione di un luna park. Miller non pone alcun limite alla sua immaginazione inventando mille e più espedienti per divertire e divertirsi (pensiamo al chitarrista rock ad esempio).
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Capace di gestire al meglio scene notevolmente complesse dal punto di vista visivo/organizzativo (la strepitosa sequenza della tempesta di sabbia o l'assalto ai camion da parte dei guerrieri circensi in primis), il regista si dimostra abile nel (ri)creare un mondo futuristico privo di vita e di speranza, arido proprio come il deserto che avvolge l'intera vicenda. Senza inseguire alcuna finalità artistica o vette autoriali elevate, il film dunque funziona nella sua sfera ludica e leggera, regalando circa due ore di puro e sano intrattenimento che sicuramente riscontrerà il consenso dei più. Da ricordare infine l'uso sapiente del sonoro, non solo grazie a una colonna musicale in perfetto equilibrio tra diegesi e non, ma anche per via di effetti frastornanti perfettamente amalgamati tra loro e decisamente efficaci.
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