Un video esplora l'universo cinematografico di David Lynch e tenta di dare una definizione all'aggettivo entrato ormai nell'immaginario comune
Cosa contraddistingue un regista da un autore? Avere un proprio stile. Forse uno degli esempi più palesi di autore è quindi quello di David Lynch, cineasta che nel tempo è riuscito a rendersi estremamente riconoscibile attraverso un filo rosso che attraversa la sua carriera, da Eraserhead (1977) a Inland Empire (2006).
Il fatto che l'immaginario comune abbia coniato un termine come “lynchiano” non è solamente indizio di una poetica e di un'estetica diffuse, vuol dire che le atmosfere dei film di Lynch si possono trovare anche al di fuori dello schermo, che il regista ha influenzato il nostro modo di percepire e di definire la realtà tout court.
Come i sentimenti o i colori, però, il significato dell'aggettivo “lynchiano” è facilmente intuibile, ma è altrettanto difficile definirlo.
In questo video di Fandor Keyframe si tenta di dare una definizione del termine grazie all'aiuto di Kevin B. Lee, per tentare di andare oltre “onirico” e “oscuro”.
La prima frase infatti lo ammette subito “Il paradosso della sensibilità lynchiana sta nel fatto che è facile da riconoscere e difficile da definire".
Sempre nei primi secondi del video ci si rende conto che ad influenzarci non sono state solo le immagini del regista (scrive una persona che ha come incubo ricorrente la scena iniziale dell'auto in Mulholland Drive), ma anche i suoni. L'universo acustico dei film di David Lynch contribuisce infatti a incupire situazioni che altrimenti risulterebbero familiari, ad aumentare il senso di estraneità nello spettatore.
Le città cambiano aspetto, le donne giocano con il loro potere di attrazione, la realtà si mescola al sogno, queste sono alcune caratteristiche di un immaginario composito su cui anche David Foster Wallace aveva scritto uno dei suoi attenti saggi letterari.
[Leggi anche: 10 cose che ogni regista dovrebbe imparare da David Lynch]
Le strade di notte, le labbra rosse delle donne, i sipari sempre di color vermiglio, luci che vanno e vengono: questi sono ulteriori elementi ricorrenti nei film di Lynch che però non bastano ancora a spiegare il potere iconico delle sue immagini. Il video qui proposto può essere un buon punto di partenza per tentare una personale definizione di lynchiano, rivedere estratti dai suoi film è sempre una gioia (e un'inquietudine) per gli occhi.
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