Cambia la percezione che ne ha la società e di pari passo evolvono le narrazioni cinematografiche, ecco qualche film che affronta il tema della chirurgia plastica
Solo negli Stati Uniti ogni anno vengono effettuate 16 milioni di operazioni di chirurgia estetica. Ovviamente non tutte le persone che vi si sottopongono sono milionarie insoddisfatte o ragazze capricciose, dietro a tale fenomeno c’è la vastità degli esseri umani, ognuno con le proprie ragioni. A differenza di qualche anno fa, “rifarsi” una parte del corpo è sempre meno un tabù, di conseguenza anche il cinema ha cambiato modo di raccontarlo. Ecco alcuni esempi:
Goodnight Mommy
Scritto e diretto da Severin Fiala e Veronika Franz, il film del 2014 è interessante anche perché rientra in quei casi in cui gli autori scelgono di non far leggere l’intera sceneggiatura agli attori. La storia è quella di due gemellini i quali aspettano il ritorno della madre che, in seguito ad un incidente, ha subìto un’operazione che la costringe a tenere le bende su quasi tutta la superficie del viso. I bambini però cominciano a notare comportamenti strani ed inquietanti, arrivando persino a dubitare che la donna sia la loro vera madre.
Rabid – sete di sangue
David Cronenberg e il suo amore per il vampirismo: una donna subisce un trapianto di pelle in seguito ad un incidente e sviluppa uno strano organo sotto un’ascella, un organo appunto assetato di sangue umano. Interpretato da (un’improbabile) Marilyn Chambers, pornostar che si ritrova ad incarnare le più comuni fissazioni del regista come il sesso, l’inconscio e le mutazioni del corpo.
La fuga
Terza collaborazione tra Humphrey Bogart e Lauren Bacall dopo Il grande sonno e Acque del sud, questo noir del 1947 è diretto da Delmer Daves, uno dei registi preferiti dai critici francesi degli anni Cinquanta. Un uomo, ingiustamente condannato per l’omicidio di sua moglie, evade dal carcere e si sottopone ad un intervento di chirurgia plastica per non essere riconoscibile e dedicarsi alle ricerche del vero assassino.
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La pelle che abito
Pedro Almodóvar ha impiegato circa dieci anni per scrivere la sceneggiatura di questo film in cui si racconta di un chirurgo estetico (Antonio Banderas) che, dopo un grave incidente della moglie, decide di prendere in ostaggio una ragazza (Elena Anaya) per sperimentare tecniche che gli permettano di ricreare i tessuti umani in laboratorio.
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