Nelle sale dal 12 maggio, il primo lungometraggio di Alfonso Bergamo racconta la storia del cantante partenopeo accusato di essere mandante di un omicidio
Il 5 maggio prossimo alle 10:30 presso la Casa del cinema a Roma ci sarà la conferenza stampa de Il ragazzo della Giudecca, il primo lungometraggio di Alfonso Bergamo, regista classe 1986. Si raccontano per la prima volta sul grande schermo alcuni degli eventi che negli anni Novanta sconvolsero il Sud Italia. È infatti la storia di Carmelo Zappulla, cantante partenopeo di origini siciliane la cui vita viene stravolta dalla testimonianza di un pentito che lo accusa di essere il mandante di un omicidio. L’artista è così costretto ad un periodo di reclusione, ad un calvario giudiziario che lo porrà dinanzi ad una scelta: rassegnarsi all’ingiustizia o combattere per dimostrare la sua innocenza.
Zappulla interpreta se stesso, accompagnato da un cast in cui emergono nomi come quello di Franco Nero, Giancarlo Giannini nel ruolo del Giudice Mangrella e di Tony Sperandeo.
“Non amo il cinema, amo il Tempo - e il cinema permette di registrarlo, rappresentarlo e conservarlo” ha dichiarato il regista. “Quando mi sono imbattuto nella storia di Carmelo Zappulla ho intravisto la possibilità di rappresentare la connessione singolare che si era istituita tra il Tempo e l’Artista durante il lungo periodo di detenzione affrontato dal cantante. Ho inoltre colto l’opportunità di usare il mezzo cinematografico per raccontare una storia pervasa di Musica, e quindi la Musica stessa”.
Il film è stato prodotto dalla Windfall Cinema Production e uscirà nelle sale il 12 maggio prossimo.
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Si tratta di un film che racconta fatti realmente accaduti, ma che non rinuncia alla sperimentazione stilistica “Per ciò che concerne il mood del film, ho deciso di adottare delle lenti cilindriche vintage e un rapporto d’aspetto di 2,39:1 - formato Panavision per restituire il look visivo autentico degli anni in cui si è svolta la vicenda, i primi anni novanta, e per favorire le mie visioni compositive”.
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