Michael Fassbender: "Per il mio ruolo in Steve Jobs mi sono ispirato ad Ashton Kutcher"

Come ormai sappiamo, negli ultimi tempi ci sono stati ben due biopic dedicati a Steve Jobs, il mitico co-fondatore della Apple, compagnia responsabile dei vari iPhone / iMAc / iPod / iQualsiasicosa. Il primo, diretto nel 2013 da Joshua Michael Stern, vedeva Ashton Kutcher come protagonista, la cui presenza non è però bastata a salvare la pellicola dal flop e dalle recensioni negative. Il secondo, che in Italia arriverà il 21 gennaio del 2016, vanta invece un cineasta ipercelebrato come Danny Boyle, che per l'occasione si è servito di un attore altrettanto lanciato, niente di meno che Michael Fassbender. Presentato allo scorso Festival di New York, il film è stato accolto da ovazioni ed entusiasmo, contrariamente al primo biopic. 

Una cosa, questa, che evidentemente Fassbender trova alquanto divertente, tanto da dichiarare in un'intervista al Guardian di aver studiato Ashton Kutcher per prepararsi al meglio con la sua interpretazione. Simpatia deviata o semplice battuta un po' riuscita male? Prosegue: “Non sono molto interessato alla tecnologia. La uso molto poco. Quindi, ad essere onesto, è stato tutto nuovo per me. Ma la cosa che mi ha fatto impressione su Steve Jobs è la maniera in cui faceva una gran impressione alle persone. Ovviamente, quando era in vita, ma anche ora che non c'è più puoi vedere quanto sia ancora molto presente nelle loro vite”. 

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Di certo, complice gli elogi di pubblicazioni come Variety, Hollywood Reporter, indieWIRE e Time Out New York, la pellicola si mette in assoluta pole position nell'imminente stagione dei premi, con l'acclamato Fassbender in odore di Oscar come Miglior Attore, categoria in cui se la dovrà vedere con altri temibili rivali come Leonardo DiCaprio (Revenant – Redivivo), Eddie Redmayne (The Danish Girl), Michael Caine (Youth – La giovinezza), Matt Damon (The Martian) e Johnny Depp (Black Mass).