"Su Marte non c’è il mare": un noir di provincia sull'avere (quasi) trent'anni

Il venerdì sera può essere un’illusione, una promessa di divertimento non mantenuta, ma perché sottovalutare il mercoledì? Dal 27 aprile, per quattro settimane infatti, sul sito de La Stampa viene pubblicata una nuova puntata di Su Marte non c’è il mare, miniserie autoprodotta da Stan Wood Studio e diretta da Lucio Laugelli – videomaker alessandrino –, che ha coinvolto una troupe formata al 99% da professionisti under 30.

Affittereste un appartamento ad uno sconosciuto che promette di usarlo solo il venerdì notte e di pagare una cifra altissima in cambio di un’assoluta riservatezza? Su Marte non c’è il mare parte da questo, da tre amici un po’ annoiati, un po’ al verde che decidono di rischiare e di siglare un tacito accordo che finirà per sconvolgere le loro vite.

La cosa interessante di questa miniserie girata con il contributo della Fondazione Cral, è il riuscire a intrecciare la trama di un racconto noir padano con il ritratto di una generazione o, più precisamente, di un momento decisivo della vita. Perché Marco (Michele Puleio), il proprietario dell’appartamento sfitto, e i suoi due amici (Maurizio Pellegrino e Christian Bellomo) si trovano in quel passaggio preciso della vita in cui sentiamo la voglia e la fretta di definire un paio di cose “piccole” come il lavoro e una bozza di futuro. E Su Marte non c’è il mare parla anche di questo, dell'avere quasi trent'anni e dei compromessi che siamo disposti ad accettare, delle aspettative a cui invece non vogliamo rinunciare.

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La sceneggiatura è stata curata dal regista dopo aver scritto il soggetto con Valerio Gaglianone e la troupe ha girato per una decina di giorni nell’autunno del 2015 ad Alessandria e zone limitrofe. La colonna sonora – curata da Giacomo Franzoso e Alessandro Cerami – partecipa attivamente allo sviluppo narrativo e vede anche la partecipazione dei Perturbazione.

Gli episodi hanno la durata “perfetta” di 15 minuti, il prossimo appuntamento è per il 18 maggio.