Recensione di Focus - Niente è come sembra | Smith e Robbie truffatori cool ma inverosimili
Recensione di Focus - Niente è come sembra di Glenn Ficarra e John Requa con Will Smith e Margot Robbie: Tra romanticismo e raggiri, un film che tenta di imporre una confezione sofisticata per dissimulare un'essenza ben più grossolana
Nicky Spurgeon (Will Smith), un esperto truffatore, incontra sulla sua strada la sprovveduta e bellissima Jess (Margot Robbie) e la inizia all’arte nient’affatto nobile del raggiro, insegnandole l’abc del mestiere. Quando il rapporto tra i due si fa troppo intimo, Nicky si defila e l’abbandona di colpo, a seguito di un vertiginoso inganno portato a termine ai danni di un ricco orientale con la fissa delle scommesse. Ritroverà Jess tre anni dopo, a Buenos Aires, divenuta ormai una femme fatale senza scrupoli. Focus – Niente è come sembra, diretto dalla coppia di registi Glenn Ficarra e John Requa, già registi di Crazy, Stupid, Love, si gioca insomma su un registro di genere abbastanza consueto, tipico di quella commedia romantica di norma un po’ sofisticata in cui non si può proprio essere trasparenti, a meno che non si voglia soccombere al partner.
[Leggi anche: Will Smith in un dramma sui rischi del football]
Peccato però che di sofisticato il film abbia davvero poco e la maggior parte delle scene e delle scelte stilistiche appaia gestita in modo addirittura greve e scomposto, senza l’esigenza della verosimiglianza. Questi falsari cool ed eleganti sono imprigionati dentro passaggi di regia ora grossolani ora enfatici, tra musiche invadenti e sequenze che si limitano a premere il piede sull’acceleratore dell’estetizzazione, lasciando addosso allo spettatore una stucchevole sensazione analoga allo spot di un grosso marchio di moda, in cui ciò che conta è solo l’ammiccamento. La confezione di Focus è infatti assolutamente haute couture, ma con esiti patinati e respingenti: basti vedere com’è trattata la lanciatissima nuova diva australiana Margot Robbie, che pare uscita da una pubblicità Dior sia che scenda da una scalinata in fiammante abito rosso sia che passeggi sotto il sole in vestito floreale sbarazzino.
Ficarra e Requa non sembrano avere l’assillo delle dinamiche psicologiche a 360° e fin qui, sulla carta, nessun peccato mortale, perché si può sempre fare piazza pulita degli obblighi drammaturgici per buttarsi, magari, viste le premesse, su un’irresistibile sciarada a metà tra lo spionistico e il romanzo rosa, piena di spiazzamenti autentici. Focus invece non sorprende mai e non palesa reali guizzi in nessuna occasione, inanellando colpi di scena che vorrebbero essere a effetto ma sono soltanto tagliati con l’accetta, come testimonia benissimo un imbarazzante finale nel quale si fa ricorso a una soluzione narrativa frettolosa e di bassa lega per risolvere un intreccio già di suo latitante. La coolness di Focus, che conferma l’appannamento commerciale di Smith dopo il deludente After Earth, è dopotutto solo un presunto e confuso presupposto, smentito puntualmente dall’esibizionismo ruspante e tamarro di un film involuto e totalmente privo di quel fascino che tenta faticosamente e continuamente di esporre.
Voto della redazione:
Altri articoli che possono interessarti
Per condividere o scaricare questo video: TV Animalista
Facebook Comments Box