Ritratto di Erika Favaro
Autore Erika Favaro :: 9 Settembre 2016

Da Di Caprio a De Niro: casi in cui tornare alla "vita normale" è stato molto più difficile del previsto

The Revenant

Avete presente Stanis Larochelle di Boris? Allora capite subito cosa vuol dire “entrare troppo nella parte”, farsi condizionare dal proprio personaggio al punto da impazzire. Ebbene, a volte succede veramente che tornare alla vita normale e al “vero io” sia difficile per un attore, soprattutto quando la preparazione comprende anche cambiamenti nel fisico e nelle abitudini più personali. Ecco alcuni esempi:

Leonardo Di Caprio – Revenant
Le riprese del film di Iñárritu non sono state certo una passeggiata. Di Caprio ha rischiato l’ipotermia in più di un’occasione e si dice che sia veramente entrato nella carcassa di un cavallo e che abbia veramente mangiato il fegato crudo di un bisonte. Essendo vegetariano non dev’essergli piaciuta molto come esperienza e infatti le reazioni di rigetto del suo personaggio non fanno parte della finzione.

Kate Winslet – The Reader
L’attrice si è lasciata talmente affascinare dal personaggio del film di Stephen Daldry che ha avuto bisogno di un po’ di tempo per riprendere la sua vita normale dopo le riprese. La Winslet ha coinvolto tutta se stessa per interpretare l’ex guardia delle SS, ma dopo un periodo di riabilitazione è fortunatamente riuscita a tornare in se stessa, pronta a dare corpo a decine di altre donne.

Robert De Niro – Taxi Driver
Per il film che proprio quest’anno festeggia i suoi quarant’anni De Niro ha portato all’estremo il suo metodo di recitazione. Oltre a perdere più di dieci chili l’attore ha preso la licenza da tassista in modo da provare sulla sua pelle cosa significasse fare lo stesso lavoro del suo personaggio. Anche in Toro scatenato De Niro ha giocato con i chili, questa volta prendendoli, e si è sottoposto a diverse ore di allenamento di boxe.

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Daniel Day-Lewis – Il mio piede sinistro
Quello che avviene nel film di Jim Sheridan è uno dei casi più palesi di trasformazione fisica; Day-Lewis, infatti, interpreta un paraplegico che riesce ad avere controllo solo sul piede sinistro e durante le riprese si è anche rotto due costole a causa della posizione curva che doveva mantenere sulla sedia a rotelle. Il metodo adottato dall’attore è stato ferreo, così come quando ha scelto di vivere sei mesi in solitudine per prepararsi a L’ultimo dei Mohicani.

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