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Autore Giulia Marras :: 23 Marzo 2015
Locandina di Home - A casa

Recensione di Home - A casa | La casa di produzione di Shrek, prima concorrente della Pixar, ci riprova dopo la delusione Oscar di Dragon Trainer 2 e la crisi interna, ma sforna la classica storia di amicizia tra una ragazza e un alieno pasticcione

Pare non importare troppo ai Boov che non ci sia nessun posto come “casa”: questi piccoli alieni tentacolati, che cambiano colore a seconda dell'umore, sono pronti ad abbandonare senza indugio il proprio pianeta ed invadere tranquillamente la Terra, pur di sfuggire alla terribile minaccia dei nemici Gorg. Fieri sostenitori della vigliaccheria e del motto “non è mai troppo tardi per scappare via”, i Boov sono una specie extraterrestre decisamente terrena: mediocri, prudenti, egoisti, pigri, molto più simili agli umani di quanto ci si aspetti da un alieno. Tra loro Oh è l'eccezione: entusiasta, socievole, ma escluso dalla sua stessa comunità, è quindi il protagonista perfetto per il nuovo lavoro della DreamWorks Animation, che si conferma ben lontana dai tempi d'oro di Shrek e dall'intrattenimento animato rivolto anche al pubblico adulto.

[Leggi anche: DreamWorks Animation cambia registro: tagli al personale e alle produzioni]

Sovversivo per casualità più che per intenzione, Oh, doppiato nella versione originale dall'attore della serie tv cult The Big Bang Theory Jim Parsons, conoscerà Tip, in America interpretata invece dalla cantante Rihanna, di cui riprende tratti, personalità e origini, le Barbados, accompagnata dal suo gatto, ormai immancabile presenza, evidentemente dettata dalle tendenze social, per compiacere i nuovi figli del web. Nel viaggio alla ricerca della madre di Tip, “deportata” insieme al resto dell'umanità in Australia, scelta narrativa che suscita non poche inquietudini a uno sguardo smaliziato, i due nuovi amici impareranno a (ri)conoscersi l'un l'altro, a mettere da parte le divergenze “razziali” e a piacersi nei loro rispettivi difetti.

Con una trama che certamente non offre alcuno spunto originale, ricalcando una delle più classiche delle storie, l'amicizia tra un umano e un extraterrestre (da E.T. a Lilo & Stitch, solo per citarne un paio), Home – A casa tenta di acquisire una sua personalità giocando sul linguaggio elementare e infantile dei Boov, sulla loro indole prudente contro l'ostinazione tipicamente umana anche nelle imprese con scarse possibilità di successo, su una protagonista con cui il pubblico dei piccoli può facilmente immedesimarsi e una colonna sonora da classifica r'n'b firmata dalla stessa Rihanna e da Jennifer Lopez, anche lei voce americana nel ruolo della mamma.

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Fanno sorgere qualche perplessità i contrasti interni di Home, nel suo passaggio repentino da un'atmosfera ai limiti del tragico, soprattutto nel finale forse troppo spiazzante per un bambino, all'anima essenzialmente tamarra e discutibile, alle parole di “muovi quel culetto”; dalla demenzialità scatenata dall'apparente stupidità della specie Boov, in realtà capace di costruire in poco tempo macchine antigravitazionali, alla sterzata conclusiva sulla nota, ma sempre condivisibile morale per cui non esistono cattivi, solo incompresi.
Basato sul romanzo per ragazzi The True Meaning of Smekday di Adam Rex, inedito in Italia, Home strapperà poche risate agli adulti, ma anche i più piccoli difficilmente si ricorderanno di Oh e Tip una volta conclusa l'avventura.

Trailer di Home - A casa

Voto della redazione: 

2

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