L'attore ha girato il mondo per visitare i luoghi simbolo del cambiamento climatico: dallo smog di Pechino fino ai ghiacciai dell'Antartide, mostrando ancora una volta al suo pubblico come l'uomo stia lentamente compromettendo le sorti del pianeta
Lo scorso venerdì al Toronto Film Festival è stato presentato Before the Flood, il nuovo film-documentario di Leonardo DiCaprio che - dopo The 11th Hour - tenterà di spostare ancora una volta l'attenzione del pubblico sui problemi dell'ambiente, come il cambiamento climatico e il riscaldamento globale.
L'attore ha girato il suo film viaggiando da un capo all'altro del pianeta, recandosi prima ad Alberta, in Canada, per mostrare la tossicità delle sabbie bituminose da cui si estrae petrolio; poi in Florida, dove le strade di Miami Beach sempre più spesso sono inondate e inagibili; ha viaggiato fino a Pechino, per filmare la città completamente avvolta dallo smog; si è recato in Indonesia, un paese che fatica a spegnere i continui incendi causati dallo sviluppo non sostenibile di olio di palma; e ovviamente è arrivato fino in Antartide, per osservare da vicino i danni provocati dallo scioglimento incontrollato dei ghiacciai.
Tutto questo per provare sulla propria pelle gli effetti catastrofici del cambiamento climatico e sentire i diversi pareri di esperti o personalità importanti da tutto il mondo, come John Kerry, Barack Obama e persino Papa Francesco.
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La distribuzione di Before the Flood è prevista per il mese di ottobre, una data non casuale, pensata appositamente per influenzare i voti nella campagna alla corsa presidenziale di Donald Trump, il quale ha dichiarato apertamente che il cambiamento climatico non è altro che una bufala di poco conto su cui si può persino scherzare.
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