Chi dietro alla figura di Batman vede George Bush, chi trova similitudini tra Toy Story 3 e l'Olocausto
Si sa, niente regala più soddisfazione del riuscire a entrare nel sottotesto di un’opera d’arte. Capirne i segreti, i significati che l’autore non voleva fossero espliciti. Un film non è fatto solo di trame, effetti speciali o inquadrature, quando è ben fatto ci sono delle metafore, dei fili rossi che possiamo tracciare al suo interno e che ci regalano un nuovo, esclusivo punto di vista. Ecco alcuni film che potete vedere con nuovi occhi:
Il cavaliere oscuro (2003)
Non sembra il paragone più immediato, ma diversi critici hanno comparato i metodi con cui Bruce Wayne difende Gotham City con quelli usati da George W. Bush in seguito all’11 settembre. Ad un certo punto del film di Nolan, Batman trova il modo di controllare tutti i telefoni cellulari dei suoi concittadini, azione che ricorda molto il Patriot Acts, legge federale che andava ad aumentare il potere dei corpi di polizia e di spionaggio statunitensi in materia di intercettazioni.
Toy Story 3 (2010)
Se il paragone Batman-Bush sembrava strano, chissà cosa penserete di chi dietro a Toy Story 3 ha visto la metafora dell’Olocausto. I giocattoli della Pixar rappresenterebbero la popolazione ebraica: il Sunnyside Daycare, l’asilo a cui sono indirizzati una volta che Andy parte per il college, sarebbe la metafora dei campi di sterminio in cui subentra anche il macabro dettaglio dell’inceneritore. Un esempio di parallelismo forzato? Senza dubbio.
[Leggi anche: Come inventare una grande storia al cinema con semplici oggetti di scena]
Chi ha incastrato Roger Rabbit? (1988)
Vedere dietro al film di Zemeckis un omaggio appassionato al genere noir è già un privilegio che non appartiene a tutti gli spettatori. Volendo fare un passo ulteriore si potrebbero trovare diversi riferimenti a uno dei temi politici che più affligge il continente americano da sempre: la segregazione. I cartoni, infatti, sono costretti in una zona circoscritta, separati dalla società degli umani. Il desiderio di espandere le proprietà a discapito di Toon Town potrebbe essere un riferimento al fenomeno della gentrificazione per cui la classe media comprava terreni di un'area urbana popolare per riqualificarla.
Godetevi, dunque, il video di Screen Rant, dove troverete altre paurose analogie....
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