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Autore Erika Favaro :: 22 Marzo 2016

L'uomo era malato di cancro e grazie ad una campagna Facebook il regista Zack Snyder ha acconsentito che Barry vedesse il film in anteprima

 Batman4bazz

Può sembrare un episodio tratto da un film strappalacrime o la trama di un cosiddetto – per quanto la definizione non brilli per bellezza lessicale – cancer movie. Invece la storia di Barry è una storia vera e ha a che fare con uno dei film più attesi del prossimo fine settimana.

Barry è il nome di un uomo malato terminale appassionato di Batman che qualche settimana fa aveva espresso uno degli ultimi desideri: vedere il nuovo film del DC Extended Universe in cui il suo eroe incontra Superman. Con l’occasione qualcuno a lui vicino ha creato una pagina Facebook “Batman4bazz” nella speranza che qualcuno della Warner Bros prendesse in considerazione la richiesta.

A volte dimentichiamo che dietro i computer, anche quelli delle grandi aziende che risultano sempre irraggiungibili, ci sono esseri umani. E infatti qualcuno ha ascoltato il desiderio di Barry che ha potuto eccezionalmente vedere Batman v Superman: Dawn of Justice. Quattro settimane fa l’uomo se n’è andato e sulla pagina Facebook si leggono frasi di gratitudine e cordoglio, con un particolare ringraziamento al regista Zack Snyder e al RVI Medi Cinema Newcastle.

Il film che vede protagonisti Henry Cavill (Superman) e Ben Affleck (Batman) uscirà nei cinema italiani il 23 marzo, eccezionalmente  di mercoledì, mentre negli Stati Uniti bisognerà aspettare il 25.

“Non ho potuto aiutarti a sistemare le cose, ma almeno ho potuto avverare un tuo desiderio” così scrive tale Gweny nell’ultimo messaggio diretto a Barry.

[Leggi anche: "Batman v Superman": ecco il trailer italiano finale e definitivo]

Non è la prima volta che succede un fatto del genere: già l’anno scorso infatti era stata organizzata una campagna per permettere a Daniel Fleetwood di vedere in anteprima Star Wars: Il risveglio della forza, richiesta a cui il regista JJ Abrams aveva acconsentito senza problemi.

In un’ottica più ampia questi due esempi  dimostrano quanto il cinema  potrebbe essere uno dei tanti mezzi che si potrebbero usare per portare un minimo di sollievo ai malati nelle corsie degli ospedali. Non cambierebbe nulla, ma lo spirito potrebbe sollevarsi per un paio d’ore, sono comunque momenti preziosi.

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