L'attore rivela il trucco usato dal regista per farlo commuovere in uno dei momenti più emotivamente forti della pellicola
Dopo il deludente kolossal biblico, Exodus - Dei e re, con The Martian – Il sopravvissuto, Ridley Scott è finalmente tornato in forma. Non tutti si sono lasciati andare ad elogi esagerati nei confronti del film con Matt Damon, ma si è trattato comunque di un buon successo, sia per il pubblico che per la critica.
L'attore del Massachusetts ha saputo rendere con credibilità ed emotività il personaggio di Mark Watney, astronauta che in seguito ad una tempesta di sabbia su Marte rimane da solo su una base spaziale e per anni cerca di entrare in contatto con la NASA. Non si trattava di un ruolo facile, perché spesso il desiderio di far scendere una lacrima facile allo spettatore è dietro l'angolo e nemmeno le lunghe scene in solitaria sono sempre così leggere da sostenere. Matt Damon però ha saputo lavorare ad una performance equilibrata, dimostrando che il suo personaggio era costruito cercando di bilanciare testa e cuore.
C'è una scena in particolare che commuove molto in The Martian, si tratta del momento in cui Mark Watney è costretto ad uscire dalla base e a tornare nello spazio per tentare di ricongiungersi con la sua squadra. Attorno a lui però c'è il nulla e attraverso il vetro dell'elmetto protettivo si vede qualche lacrima scorrere. L'attore ha dichiarato a Variety che si trattava di un pianto vero, di un suo momento di commozione personale che era stato però architettato da Ridley Scott.
“Ha usato proprio un bel trucchetto”, afferma l'attore di The Bourne Identity raccontando di come il regista durante quella scena lo prese alla sprovvista e, spostando il sonoro dei suoi compagni di viaggio nel suo casco, gli fece ascoltare le voci di coloro che il suo personaggio non aveva sentito per anni.
[Leggi anche: Recensione di Sopravvissuto - The Martian | Ridley Scott torna grande]
Si tratta quindi di finzione all'interno della finzione, ma ciò dimostra che l'attore era realmente in sintonia con il suo personaggio. Del resto però non dimentichiamo che il maggior coinvolgimento emotivo non sempre migliora la performance di un attore, Matt Damon è stato semplicemente bravo e professionale e ha dimostrato di avere a cuore i personaggi che gli vengono affidati.
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